Buonasera

Eccomi di nuovo qui 😄 questa giornata è stata a dir poco fantastica! Sole, niente compiti e libertà assoluta! In conclusione, sono stata in giardino tutto il giorno, anche se, anche se… ho fatto un disegno: banale il tema, ragazza a cavallo, la cosa che però lo contraddistingue è il fatto che il cavallo è messo di tre quarti e non di profilo, come ero solita fare. Inoltre, sta galoppando ed è quindi in movimento, altra seminovità. Purtroppo non l’ho finito, ma vi faccio comunque vedere un’anteprima:

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marty**

L’equitazione: una pratica antica (parte 1)

L’equitazione fu oggetto di attenta osservazione e di studio sin dall’antichità e le testimonianze che ci sono giunte, di estremo interesse, sono rappresentate dalle centinaia di immagini di cavalieri che vediamo sui rilievi, sculture, pitture e monete. In esse si osserva un’attenta descrizione delle attrezzature in uso, nonché del modo di stare in sella del cavaliere e degli esercizi che egli poteva compiere. Preziosissimi e stupefacenti per i loro contenuti sono i testi tecnici che gli antichi ci hanno lasciato. Il primo tratto equestre di cui ci è giunta notizia fu redattati da circa cinquecento anni prima della nascita di Cristo da Simone d’Atene: purtroppo di questa opera ci sono rimasti pochi frammenti, ma sappiamo che essa fu la principale ispiratrice del tratto di equitazione redatto da Senofonte un secolo più tardi. L’autore, ufficiale di cavalleria dell’esercito, oltre che valente letterato, ci dà un quadro quanto mai esauriente dell’equitazione del tempo, stila un vero e proprio manuale, in certe sue parti ancora oggi valido per la comprensione che dimostra avere del cavallo e dei modi più efficaci per controllarlo. Gli antichi non conoscevano le staffe, e questo dava alla loro equitazione un’impostazione tutta particolare per il diverso equilibrio che era necessario ricercare nello stare in sella senza di esse. Questo particolare, tuttavia, se da un lato poneva dei limiti all’esecuzione di determinati esercizi, soprattutto nell’uso delle armi, d’altra parte esigeva da parte del cavaliere notevole elasticità fisica e coesione con i movimenti del cavallo, nella ricerca costante di un equilibrio che si traduceva in un’equitazione fatta di grandi abilità capacità di comprensione dell’animale. Molti istruttori, ancora oggi, inseriscono nei loro programmi di insegnamento dell’esecuzione di esercizi senza l’uso delle staffe, con l’obbiettivo di introdurre nel futuro cavaliere un maggior senso dell’equilibrio, cercando di far comprendere come solo questo determini un buon assetto.

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∞marty∞

Muore l’altra parte del mito

Foto13 febbraio 2014: muore l’altra parte del mito. Piero D’Inezio, fratello di Raimondo D’Inezio, se ne è andato questo pomeriggio…
http://cavallomagazine.quotidiano.net/cavallomagazine/sport_cavallo/2014/02/13/1025393-dinzeo-salto-ostacoli-cronaca.shtml
∞marty∞