La lezione di venerdì

Purtroppo abbiamo fatto solo queste tre foto 😦 sostanzialmente, all’inizio abbiamo parlato della formazione del nuovo circolo, poi abbiamo pulito Alice e Wizu e poi io e Miriam abbiamo cavalcato, rispettivamente Wizu e Ufo e abbiamo fatto esercizi al passo, tipo con la mano destra tocca la punta del piede sinistro, tocca le orecchie del cavallo, tocca l’attaccatura della coda…

marty**

L’equitazione: una pratica antica (parte 1)

L’equitazione fu oggetto di attenta osservazione e di studio sin dall’antichità e le testimonianze che ci sono giunte, di estremo interesse, sono rappresentate dalle centinaia di immagini di cavalieri che vediamo sui rilievi, sculture, pitture e monete. In esse si osserva un’attenta descrizione delle attrezzature in uso, nonché del modo di stare in sella del cavaliere e degli esercizi che egli poteva compiere. Preziosissimi e stupefacenti per i loro contenuti sono i testi tecnici che gli antichi ci hanno lasciato. Il primo tratto equestre di cui ci è giunta notizia fu redattati da circa cinquecento anni prima della nascita di Cristo da Simone d’Atene: purtroppo di questa opera ci sono rimasti pochi frammenti, ma sappiamo che essa fu la principale ispiratrice del tratto di equitazione redatto da Senofonte un secolo più tardi. L’autore, ufficiale di cavalleria dell’esercito, oltre che valente letterato, ci dà un quadro quanto mai esauriente dell’equitazione del tempo, stila un vero e proprio manuale, in certe sue parti ancora oggi valido per la comprensione che dimostra avere del cavallo e dei modi più efficaci per controllarlo. Gli antichi non conoscevano le staffe, e questo dava alla loro equitazione un’impostazione tutta particolare per il diverso equilibrio che era necessario ricercare nello stare in sella senza di esse. Questo particolare, tuttavia, se da un lato poneva dei limiti all’esecuzione di determinati esercizi, soprattutto nell’uso delle armi, d’altra parte esigeva da parte del cavaliere notevole elasticità fisica e coesione con i movimenti del cavallo, nella ricerca costante di un equilibrio che si traduceva in un’equitazione fatta di grandi abilità capacità di comprensione dell’animale. Molti istruttori, ancora oggi, inseriscono nei loro programmi di insegnamento dell’esecuzione di esercizi senza l’uso delle staffe, con l’obbiettivo di introdurre nel futuro cavaliere un maggior senso dell’equilibrio, cercando di far comprendere come solo questo determini un buon assetto.

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∞marty∞

La lezione di domenica

Arrivo al maneggio e c’erano Franz e Miki che muovevano Vino. Così, inizio a pulire Wizu e Alice, che erano legati di fronte al coperto. Dopo un po’, arriva anche Chiara, che pulisce Wizu, e Miriam che pulisce Ufetto. Finito, selliamo i cavalli ed entriamo in maneggio. Wizu era già dentro perchè Franz doveva vedere se zoppicava o aveva problemi al tendine. Purtroppo, zoppicava (?) e così Chiara l’ha dovuto portare fuori. Io, invece, prendo Ufo e Miriam Alice e cominciamo la nostra lezione. dato che nessuna delle due montava da un po’ di tempo, Franz aveva deciso di farci fare un po’ di lavoro in piano. lavoriamo su barriere a terra, con l’aggiunta di esercizi di allungamento e accorciamento del trotto. Continuiamo con dei galoppi, sempre lavorando sulla barriera. Finiamo la lezione facendo degli esercizi al galoppo con gli occhi chiusi. E’ stato fantastico!!! Galoppare ad occhi chiusi è una sensazione fantastica: ti sembra veramente di essere tutt’uno con il cavallo: senti gli zoccoli che calpestano la terra, il cuore che batte e il vento che ti accarezza il viso. Finito, abbiamo pulito i cavalli e, dato che avevo portato i crostoli, li ho dati a Franz e alle altre ragazze. Finito, portiamo in box i cavalli e ci spostiamo nella scuderia, crostoli inclusi. Poi un signore ha provato a dare a Pop un crostoso… ovviamente lui l’ha mangiato :’) che cucciolo!!!
∞marty∞

La lezione di sabato

Sarò veloce veloce, che poi pubblico qualche ricetta!

Arrivo in maneggio e inizio a preparare Wizu. in seguito, arriva anche Miriam che inizia a preparare l’Alice e Chiara, che prepara Ufo. Finito di sellarli io prendo Alice e Miriam Wizu. Andiamo nel campetto fuori e iniziamo a fare degli esercizi al trotto sollevato e transizioni. Iniziamo a lavorare con delle volte su una barriera, sia a mano destra che a mano sinistra. Per finire, facciamo dei galoppi a mano destra (poi anche a sinistra). L’Alice era senza benzina: era lentissima!!! Nonostante tutto, siamo riuscite a fare bene gli esercizi sulla barriera. Finito con l’Alice, prendo un paio d minuti Wizu perché con la Miriam non galoppava (come con me all’inizio) e lo faccio galoppare a mano destra. Faceva un po’ lo scemo perché continuava a colpire la barriera con i posteriori… comunque, alla fine non era tanto male.

Finita la lezione, dissello Wizu e gli faccio una doccia bassa alle zampe e gli metto il grasso. Infine lo porto in box, e dato che mia mamma non era ancora arrivata vado a fare un po’ di coccole a Pop ❤ 😀

La lezione di venerdì

Arrivo e inizio a preparare Wizu. Fatto tutto, vedo la Fede che arrivo (quella che si era fatta male al coccige). Le chiedo come va e lei mi risponde tutto ok, tranne che le fa ancora un po’ male. Per lei, quella sarebbe stata la prima lezione dopo la caduta. Finito di preparare i cavalli, usciamo e andiamo nel campetto fuori, quello vicino alle stalle. Iniziamo facendo degli esercizi al passo, per poi ripeterli al trotto. Fatto gli esercizi, iniziamo a fare delle transizioni trotto-passo-trotto. Sono andate benissimo, anche perchè Wizu rispondeva perfettamente agli aiuti delle gambe. Poi iniziamo con i galoppi. Di bene in meglio: finalmente si è messo rotondo!! Ma non rotondo e punto. Rotondo rotondo. Oddio, era bello sia da vedere che da montare. Ero iper super mega stra felice!!!!!