La scuola italiana (parte 1)

Nel considerare i suoi metodi e le sue teorie, improntate a un controllo che noi definiremo “duro” del cavallo, bisogna tener conto del materiale equino che Grisone aveva a disposizione, costituito da animali che erano i diretti discendenti dei pesanti cavalli da tiro usati per tutto il Medioevo, massicci e con scarso impulso. Egli, per esempio, raccomanda di non “rendere pieghevole” l’incollatura, raccomandazione che per noi è comprensibile solo se si tiene conto che cavalli simili, se avessero avuto un’incollatura flessibile e cedevole, non solo avrebbero perso tutto l’impulso, ma avrebbero potuto mettere in atto alcune incertezze e difese; per raccogliere il posteriore raccomandava l’uso severo degli speroni. Inoltre prescriveva di passeggiarli in campi arati, nei torrenti, nella sabbia, come allenamento, per ottenere una leggerezza di spalle che naturalmente mancava a questi animali. I maestri che lo seguirono furono molto avvantaggiati dall’avere a disposizione cavalli più fini e leggeri, come berberi e spagnoli, ed anche selle e finimenti si erano fatti meno pesanti e più funzionali. Nonostante questo, Grisone diede prova dei sui scritti di comprendere perfettamente le azioni e le opposizioni, le difese e gli aiuti per mettere il cavallo in una giusta azione, con profonda comprensione anche del suo carattere.

marty**

L’equitazione di scuola in epoca Moderna

Cosa abbia rappresentato il Rinascimento italiano per la cultura europea è cosa nota: da tutti i Paesi giungevano nella nostra penisola giovani desiderosi di istruirsi in tutte le arti, compresa l’equitazione. Napoli, che vantava un’antica tradizione equestre, divenne il centro di questo nuovo interesse per il cavallo, e vi fu fondata dal nobile Giovan Battista Pignatelli la prima importante “Scuola di Equitazione”, alla quale si formò un altro grande maestro, Federico Grisone. Questi pubblicò nel 1561 un tratto completo di equitazione il cui titolo era “Gli ordini del cavalcare”, opera alla quale poi attinsero tutti coloro che lo seguirono in questo lavoro.

marty**

Gli anni del cavallino

Cercando delle foto da mettervi, mi sono venuti in mente talmente tanti ricordi… be’, sono gentile: non voglio farvi leggere la un poema che potrebbe essere più lungo della Divina Commedia, facendovi presente quanti ricordi ho con queste foto. Ma qualcosa ve lo voglio dire: le persone che ci sono in queste foto mi hanno fatto passare i 4 migliori anni della mia vita: sono gli amici che ho sempre desiderato: quello che ci univa era molto profondo; più di una semplice passione, più dei cavalli, più di qualcosa ai limiti dell’immaginabile. Avevamo interessi diversi, età diverse, origini diverse… ma sono state le persone migliori che ho trovato!

1 maggio 2008-1 maggio 2011

marty**

Hello!

Ciao a tutti!! Come state? Io benone 🙂 più o meno, dai… nel senso che vorrei tornare in sella. Mi mancano tantissimo quelle emozioni ❤ Comunque, oggi non è stata una giornata così pessima, dai: 6/7 nell’interrogazione di storia dell’arte direi ok 😀 Però sta settimana ci hanno massacrato di verifiche: lunedì il prof di italiano ci ha detto che giovedì avremmo fatto una verifica su tipo 200 pagine, mentre martedì il pro di storia ci addetto che il giorno dopo avrebbe fatto verifica perché non studiamo… okay 😦 per fortuna non dovrebbero essere andate male 😉

Ma ora basta pensare alla scuola: sto weekend ho pochissimi compiti, per cui starò molto con voi 😀 Oggi vi metto delle foto di cavalli miei :3 domani foto che ho scattato io in questi giorni e un paio di articoli sui cavalli 🙂

marty**