Dark skies

La storia narra le vicende di in una famiglia che vive in una confortevole casa di periferia. Daniel e Lacy Barrett, padre e madre di Jesse e Sammy, diventano testimoni di una serie di eventi molto strani e inquietanti fino a diventare il bersaglio di una forza terrificante e mortale: scoprono con orrore che il loro bambino di sei anni è stato posseduto da degli alieni. Decidono quindi di trovare il modo per risolvere il mistero, e quindi, salvare la famiglia in pericolo.

Fonte:

http://it.wikipedia.org

Now you see me

Un gruppo di maghi (l’illusionista J. Daniel Atlas, l’escapista Henley Reeves, il prestigiatore Jack Wilder e il mentalista Merritt McKinney) ricevono dei tarocchi da una misteriosa figura incappucciata che li ha osservati per mesi mentre eseguivano i loro trucchi; seguendo le tracce riportate sulle carte si ritrovano tutti insieme in un appartamento abbandonato dove scoprono degli ologrammi con le istruzioni per complicatissimi numeri di magia. Un anno dopo i maghi, adesso chiamati I Quattro Cavalieri, debuttano in un prestigioso show a Las Vegas sponsorizzato dal magnate di una compagnia assicurativa, Arthur Tressler. Per il numero finale dello spettacolo, i quattro “teletrasportano” un uomo del pubblico a Parigi, nel caveau della sua banca, per poi attivare un getto d’aria che lo riporta a Las Vegas insieme a ben tre milioni di euro, che piovono sul pubblico in delirio. Effettivamente, nello stesso momento il caveau viene aperto e viene trovato vuoto.

L’FBI e l’Interpol incaricano rispettivamente gli agenti Dylan Rhodes e Alma Dray di investigare su questo assurdo caso. L’interrogatorio ai Quattro Cavalieri li lascia senza alcuna risposta, poiché non ci sono prove di come effettivamente essi abbiano fatto a rapinare la banca trovandosi a migliaia di km di distanza. Non potendo addurre come motivazione la vera magia, i quattro vengono rilasciati, nonostante abbiano chiaramente annunciato nuovi “trucchi” di questo tipo.
Rhodes e Dray incontrano allora Thaddeus Bradley, un ex-mago che ora conduce un programma televisivo in cui smaschera i trucchi degli illusionisti: in pochi minuti l’uomo smonta l’intero trucco dei Quattro Cavalieri, dimostrando come non ci sia stata nessuna magia: essi avevano rapinato la banca settimane prima per poi indurre il pubblico a credere di averlo fatto durante lo show mediante delle illusioni.

Lo show successivo dei Quattro Cavalieri si tiene a New Orleans: Rhodes, Dray e Bradley prendono parte al pubblico e assistono a tutto lo spettacolo. A sorpresa, il trucco finale prevede un furto di 140 milioni di dollari dal conto bancario dello stesso Tressler, che vengono dati al pubblico, composto interamente da persone truffate o maltrattate dalla sua compagnia assicurativa.
I maghi riescono a fuggire grazie ai loro trucchi di magia; Tressler, umiliato, si coalizza con Bradley (che poco prima aveva denigrato) perché scopra e fermi i Quattro Cavalieri. Nel frattempo Alma Dray legge di una società segreta chiamata L’Occhio, composta da abili illusionisti che usavano i loro trucchi per rubare ai ricchi e dare ai poveri; inoltre scopre la storia di Lionel Shrike, un mago che molti anni prima era stato smascherato da Bradley e, per riabilitarsi, aveva tentato un pericolosissimo trucco ed era annegato per non essere riuscito ad aprire una cassaforte sott’acqua. La donna pensa che i Quattro Cavalieri possano essere in qualche modo connessi a questi elementi, ma Rhodes, a sua volta umiliato dai maghi, si mostra rabbiosamente scettico.

Nel cellulare di Rhodes viene trovata una cimice, che spiega come i Quattro Cavalieri abbiano potuto prevenire gli attacchi dell’FBI; i maghi vengono localizzati in un appartamento a New York. Atlas, Reeves e McKinney riescono a fuggire, mentre Wilder rimane indietro per difendere un documento; dopo una lotta contro diversi agenti, incluso Rhodes, il mago ruba un’auto e si lancia in una fuga disperata, nel corso della quale l’auto sbanda ed esplode. Rhodes recupera il documento difeso da Wilder e scopre che i Quattro Cavalieri hanno come obiettivo la cassaforte di una particolare azienda, piena di soldi. Quando si precipitano nel posto in cui essa è conservata, lo trovano già vuoto: i Cavalieri hanno già effettuato il furto.
A questo punto diventa chiaro che esiste un “Quinto Cavaliere”, ossia una talpa nell’FBI che aiuta i maghi e li informa delle mosse degli agenti. I sospetti ricandono sulla Dray e su Bradley.

La performance finale dei Cavalieri si tiene sul tetto dell’istituto d’arte 5 Pointz; al termine di un rocambolesco inseguimento, i tre maghi saltano da un tetto e si trasformano in una grandissima massa di denaro, che piove sul pubblico.
Rhodes e la Dray comprendono che ormai i maghi sono in salvo e non potranno essere mai più catturati; prima di separarsi, si rivelano amore reciproco e si scambiano un bacio.
In quel momento però un collega di Rhodes si accorge che il denaro è falso: tutto il bottino appare nell’automobile di Bradley, che viene arrestato per il furto.

Rhodes si reca in prigione, dove un furioso Bradley dice di essere stato incastrato e chiede di poter trattare: lui spiegherà come i Quattro Cavalieri abbiano rubato la cassaforte, e in cambio l’FBI lo lascerà andare.
Bradley rivela dunque che i maghi non hanno rubato la cassaforte prima che gli agenti si recassero nella stanza in cui essa si trovava, ma che siano riusciti a farla apparire vuota mediante l’uso di specchi; mentre l’FBI inseguiva i Tre Cavalieri rimasti, la cassaforte era stata rubata da Wilder, che aveva soltanto inscenato la propria morte per poter in seguito agire indisturbato.
Mentre ragiona sul caso, Bradley si rende però conto della verità: il Quinto Cavaliere, nonché la mente dietro l’intero piano dei Quattro Cavalieri, era lo stesso Rhodes. Quando, dopo aver finalmente smascherato tutti i trucchi, Bradley gli chiede perché abbia fatto tutto questo, Rhodes scompare, lasciandolo in prigione senza possibilità di uscire. Poco dopo, finalmente Rhodes si rivela ai Quattro Cavalieri e dà loro accesso all’Occhio.

Giorni dopo, Rhodes si reca a Parigi dove incontra Alma Dray e le spiega i tasselli mancanti della vicenda: in realtà lui è il figlio di Lionel Shrike, il mago smascherato da Bradley; tutto il suo piano era stato organizzato per ottenere vendetta nei confronti di chi lo aveva fatto soffrire.
La banca parigina rapinata e la compagnia assicurativa di Tressler avevano rifiutato di pagare la polizza sulla morte di Shrike, Bradley per averlo umiliato e smascherato, Elkhorn, la compagnia che produce la cassaforte rubata, infine, aveva prodotto anche quella nella quale Shrike era morto, che non si era aperta perché difettosa.
Rhodes aveva vissuto nella povertà finché non aveva incontrato L’Occhio, grazie al quale era riuscito a compiere la sua vendetta. L’uomo dichiara poi amore a Dray, che non lo rifiuta e decide di non arrestarlo: i due guardano insieme la Senna dal Pont des Arts.

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War horse

A un’asta di paese, in un villaggio del Devon, Ted Narracott, un piccolo affittuario di una fattoria dove vive con la moglie Rose e il figlio Albert, acquista per trenta sterline un cavallo baio, non ancora adulto e che è stato tolto alla madre. Rimproverato dalla consorte, che lo accusa di essersi fatto ingannare, trova invece d’accordo il figlio, che ben presto instaura un rapporto di profondo affetto con l’animale, cui assegna il nome di Joey. Con lui cercherà eroicamente di dissodare un campo per pagare l’affitto che la famiglia deve a Lyons, il proprietario della fattoria. I suoi sforzi, ammirati da tutti i membri della comunità del villaggio, vengono però vanificati da una forte pioggia che distrugge il raccolto. Il padre di Albert, allora, come extrema ratio, decide di vendere Joey all’esercito inglese, impegnato a scendere in campo nella grande guerra. Albert corre a impedire la vendita, ma arriva troppo tardi e il capitano Nicholls, nuovo proprietario dell’animale, gli promette che avrà cura del cavallo e se possibile al termine della guerra glielo restituirà.

La scena si sposta allora sull’attraversamento inglese della Manica (la trama segue passo per passo la vicenda del cavallo, con i personaggi umani come contorno), e sulla morte di Nicholls in Francia in uno scontro con l’esercito tedesco.

Joey tuttavia sopravvive, venendo catturato assieme a Topthorn (il cavallo del maggiore Stewart) dai teutonici, tra i quali due ragazzi dell’esercito, Gunther e Michael, che cominciano ad affezionarvisi. La loro fuga assieme ai cavalli rubati è però fatale; scoperti, vengono fucilati per diserzione. I giovani erano stati trovati in un mulino situato in un possedimento terriero che apparteneva a un anziano signore francese che viveva da solo con l’orfana nipotina Emilie. È proprio lei a rinvenire gli animali. Da sempre desiderosa di imparare a cavalcare, si affeziona alle bestie chiamandole François e Claude. Il loro destino li conduce però nuovamente in mano tedesca dove un soldato pieno di umanità cerca in ogni modo di salvarli, feriti e senza presa sugli insensibili ufficiali, che considerano gli animali solo in funzione utilitaristica abbassandosi così al punto da essere più bestie dei cavalli, capaci invece di avere un rapporto pulito con chi sa apprezzarli. Joey riesce a sopravvivere, messo in fuga dal tedesco complice, mentre il suo quadrupede amico soccombe.

Joey non trova mai padroni casuali, né casualmente questi vengono in contatto con l’animale, perché sussiste un fil rouge, una invisibile comunione di sentimenti che permette loro di riconoscersi a vicenda.

Siamo ormai arrivati al 1918, alle fasi finali del conflitto, e qui ritroviamo Albert che, nel frattempo arruolatosi, è diventato un valoroso combattente. Dopo uno scontro coi tedeschi viene gravemente colpito agli occhi dal gas nemico. Ricoverato, viene a sapere di un cavallo che è miracolosamente riuscito a sopravvivere pur rimanendo impigliato fra i reticolati della terra di nessuno. Gli ufficiali, avendo notato che è ferito, stanno per abbattere il cavallo quando Albert, ancora bendato, capisce che il cavallo è Joey chiamandolo col richiamo d’un tempo. La commozione generale induce i medici a curarlo e al termine della guerra, quando viene ordinato di vendere al mercato i cavalli, i commilitoni fanno una colletta per aiutare Albert a ricomprarlo.

Quando il macellaio del paese supera l’offerta di Albert irrompe a sorpresa il nonno francese che aveva conosciuto Joey, che lo compra grazie all’inavvicinabile cifra di 100 sterline. Per lui, rimasto ormai solo (la nipote è morta), quell’animale è ormai l’unica cosa che gli ricordi l’adorata Emilie. Albert, pur dispiaciuto, è ormai pronto a separarsi dal cavallo quando questi, tirato avanti dal suo nuovo padrone, torna indietro per stare con Albert. Il francese, profondamente commosso, viene nel frattempo a conoscenza della storia che lega il giovane e l’animale, storia che trova conferma quando Albert riconosce la bandiera del reggimento del padre, bandiera che il nonno aveva rinvenuto addosso a Joey. Conscio del fatto che la sua Emilie voleva il bene di Joey (o François che sia), cede allora definitivamente il cavallo ad Albert che, abbracciato dai genitori al suo rientro nel Devon, restituisce al padre la bandiera(che questi, come avevamo appreso all’inizio, aveva portato con sé nella seconda Guerra Boera, dopo la quale era stato insignito di importanti medaglie per il comportamento eroico tenuto alla battaglia del Transvaal) capendo finalmente perché questi non gli avesse mai parlato della guerra, di quelle inutili carneficine cui Joey, ora beato in mezzo ad un suggestivo tramonto, è e sempre sarà estraneo.