Ferri del mestiere

Tipi di carta:

− CARTA DA DISEGNO: esistono così tanti tipi di carta che, a prima vista, può sembrare difficile decidere quale sia la migliore per i vostri disegni. È sempre meglio cominciare con una carta semplice e poco costosa per fare esperimenti con le diverse caratteristiche dei vostri personaggi. Quando sarete soddisfatti, potrete passare a una carta più pesante e di qualità più alta per la versione definitiva.

− CARTA PER ACQUERELLO: questo tipo di carta vi sarà utile se deciderete di colorare i disegni finiti usando i colori a base di acqua. È composta per il 100% (per cento) da cotone ed è disponibile in un’ampia gamma di pesi e texture, ma quella di 300 gr/mq è la migliore.

− CARTA OPACA DA DISEGNO: questa carta di ottima qualità è usata più frequentemente per illustrazioni e disegni ed è l’ideale per le versioni definitive dei vostri disegni. Non c’è bisogno di acquistare la marca più costosa per ottenere risultati migliori.

Matite: la maggior parte del vostro disegno sarà fatta a matita, quindi è meglio assicurarsi di sentirsi a proprio agio con il tipo di matita scelto. Le matite di grafite sono disponibili di vari gradi e sono contrassegnate con una “B” per grassezza e una “H” per durezza. La 2H è una buona matita per cominciare: lascia linee pulite e con poche sbavature. In seguito potete fare esperimenti con matite più grasse o dure finché non sarete soddisfatti. Il portamine, o matita meccanica, è utile per tracciare linee più sottili e precise, la mina si rompe di meno che con la matita tradizionale.

Gomme: ci sono due tipi di gomme: di pane e in plastica. Quest’ultime sono le migliori per cominciare.

Penne: quando si sceglie una penna bisogna considerare come si colorerà il disegno. Se usate colori ad acqua dovrete assicurarvi di usare una penna impermeabile, per evitare che sbavi. Poi dovrete valutare lo spessore della punta e l’effetto che vorrete ottenere. La maggior parte delle penne ha indicato sul cappuccio lo spessore della punta, che varia da 01 (0,1 mm) a 05 (0,5 mm). Le penne con 02 e 03 sono molto versatili; quelle con 01 sono adatte per dettagli molto piccoli.

Colori: la maggior parte di negozi di belle arti sono provvisti di un’ampia gamma di colori che potete utilizzare per colorare le vostra illustrazione. Acrilici, acquerello, ad olio…sono alcune delle opzioni. Sperimentate diversi tipi di colori finché non trovate quello più adatto a voi.

 

Buon sabato!

Ciao amici, come state? Io benone 😀 Ieri ho preso 7 in latino 😀 D Son star felice 🙂

Ieri ho trovato un gioco bellissimo su Facebook: si chiama Dragon City 🙂 Lo amo già da morire 🙂

Allora, io vado a cavallo domani, quindi la prossima settimana avrete il riassunto della lezione… il tema di questo weekend è… (non ne ho idea… fatemi pensare un attimo… ancora un momento…)… ok non è un argomento preciso, ma sono i nomi dei post che metterò: i ferri del mestiere, la mia vita a Dragon City!!!! 🙂

Perché pensare alla terapia fisica del cavallo?

A volte accade che un cavallo si comporti in modo strano; può resistere alla mano in una direzione; può non essere capace di “tenere il galoppo”; si rifiuta di effettuare i cambi di galoppo; non alta più come prima e mille altre situazioni di rigidità e comportamenti “anomali”. Addirittura può essere zoppo.

Il cavallo viene sottoposto a visita veterinaria e “scannerizzato”, ma anche le radiografie non mostrano niente di diverso dal solito. Ma allora che sta succedendo?

Niente accade senza un  motivo. Nella maggior parte dei casi, per non dire sempre, la causa del problema risiede in un piccolo agglomerato di tessuto – appartenente ad un muscolo – non più grande della punta del nostro pollice che non è più in grado di svolgere la propria funzione.

La cosa è aggravata dal fatto che questi problemi spesso non presentano sintomi visibili. Non c’è niente nei libri di veterinaria che aiuti nella diagnosi di questo tipo di problemi ed invece dovrebbe esserci, perché a volte, anche se la terapia veterinaria è stata effettuata, il cavallo fatica a ritrovare la pienezza della condizione o al pieno recupero.

Il trattamento veterinario spesso si ferma nel momento in cui la lesione (o l’anomalia) è stata curata definitivamente e non tiene conto delle conseguenze di quest’ultima sulla capacità di movimento del cavallo. succede poi molto spesso che un cavallo non abbia veramente alcun problema evidente riconducibile a qualche patologia articolare o a qualche ferita ma ugualmente non si è in grado di “esprimersi” come prima. Spesso è proprio l’errore nel non riconoscere che il sistema muscolare può essere la causa unica e primaria dei problemi che determina una terapia inadeguata. Sfortunatamente ancora oggi si fa molto per rimediare e curare problemi ortopedici e zoppie, ma poco è stato fatto nella prevenzione o correzione di “problemi da sforzo”.

Se non si realizza che il sistema muscolare (60% del peso corporeo del cavallo e sistema responsabile del movimento) è la causa predominante di problemi legati al movimento, molte cose resteranno invariate. Non bisogna mai stancarsi di ripetere e ricordare a tutti, proprietari, allenatori, guidatori e fantini questo principio fondamentale: sono i muscoli che fanno muovere le ossa del cavallo, cos’altro?

Il corpo del cavallo è fatto per potersi muovere in maniera forte ed elastica allo stesso tempo. Quando questo non accade più, significa che c’è un problema. Il motivo principale per cui ciò accade è la contrattura muscolare che risulta come conseguenza di eccessiva tensione o eccessivo sforzo. Altre cause collegate sono naturalmente legate all’età, al temperamento, a problemi di ipertrofia muscolare o di atrofia conseguente a traumi o ancora vere e proprie conseguenze di traumi.

I cavalli in agonismo che devono quindi “dare il massimo” sono quelli più esposti a questo tipo di problemi, anche perché è molto difficile stabilire cosa e quanto sia questo “massimo” da raggiungere. E’ il fatto di voler ottenere sempre di pi dall’animale che lo porta a “rompersi”. Tutto si paga, solo che in questo caso è l’animale a farne le spese.

Nel prossimo articolo: “LE CAUSE DEI PROBLEMI MUSCOLARI

La lezione di sabato

Sarò veloce veloce, che poi pubblico qualche ricetta!

Arrivo in maneggio e inizio a preparare Wizu. in seguito, arriva anche Miriam che inizia a preparare l’Alice e Chiara, che prepara Ufo. Finito di sellarli io prendo Alice e Miriam Wizu. Andiamo nel campetto fuori e iniziamo a fare degli esercizi al trotto sollevato e transizioni. Iniziamo a lavorare con delle volte su una barriera, sia a mano destra che a mano sinistra. Per finire, facciamo dei galoppi a mano destra (poi anche a sinistra). L’Alice era senza benzina: era lentissima!!! Nonostante tutto, siamo riuscite a fare bene gli esercizi sulla barriera. Finito con l’Alice, prendo un paio d minuti Wizu perché con la Miriam non galoppava (come con me all’inizio) e lo faccio galoppare a mano destra. Faceva un po’ lo scemo perché continuava a colpire la barriera con i posteriori… comunque, alla fine non era tanto male.

Finita la lezione, dissello Wizu e gli faccio una doccia bassa alle zampe e gli metto il grasso. Infine lo porto in box, e dato che mia mamma non era ancora arrivata vado a fare un po’ di coccole a Pop ❤ 😀