Capitolo 1: uno zio straordinario!

Saint IvesLa mattina mi sveglio, con un solo pensiero in testa… anzi con due: oggi, mio zio Alfredo mi porterà in un negozio per l’equitazione (come del resto fa ogni anno il giorno del mio compleanno) e mi lascerà comprare tutto quello che mi serve per un anno di equitazione. I miei genitori, come al solito, sono fuori città (sì, anche nel giorno del mio compleanno).

Faccio colazione velocemente, due fette di pane e nutella (lo dovete sapere: io non sono come gli altri inglesi che al mattino mangiano bacon e uova… io sono un po’ più italiana, come mio zio!!) e cappuccino, per darmi una bella svegliata. Mi cambio, mettendomi dei bei pantaloncini gialli, corti e una canottiera a strisce bianche e verdi. Come i potrebbe pensare, oggi fa molto caldo fuori. Mi lavo i denti e mi spazzolo i capelli, preparo la borsa con dentro il mio portafoglio, il cellulare e la lista delle cose che vorrei prendere. Prendo le chiavi, esco di casa e in pochi minuti suono alla porta di mio zio, che in un attimo è già fuori di casa, con il suo sorriso a quarantadue denti. Mi guarda e urla: “Buon compleanno nipotina!!!!!!!” Mi abbraccia forte forte perchè mi vuole tanto bene.

Dopo baci e abbracci, mi fa salire sulla sua jeep nera (quanto la vorrei guidare un giorno…) e in un batter d’occhio arriviamo al negozietto di equitazione della mia città. Entriamo e come al solito la commessa mi saluta facendomi anche gli auguri, come del resto lo facevano anche i suo colleghi, in quanto ormai li conosco da una vita. Io e lo zio prendiamo un carrello abbastanza grande e intanto gli faccio vedere la lista di cose che volevo comprare. Mio zio mi dice “Ma Astrid… sono così poche… sei sicura che pantaloni, ghette e stivaletti non siano da cambiare? Sono tre anni che ce li hai!! E non ti servirebbe anche del grasso per le selle…?? Immagino che i tuoi genitori abbiano messo lo zampino in questa lista; tirchi come sono non mi sorprendo più di tanto!! Facciamo a modo mio questo anno: Non so cosa ti serve realmente, ma penso tante cose; quindi ora torniamo a casa tua, do un’occhiata al tuo armadio, buttiamo ciò che  da buttare e poi torniamo qua e prendiamo ciò che serve, ok?” Io, durante tutto il suo discorso, o avuto il sorriso sulle labbra. Non mi aveva mai detto una cosa simile… doveva per forza bollire qualcosa in pentola! Comunque, in un batter d’occhio torniamo a casa, eseguo tutto ciò che mi ha detto di fare lo zio e torniamo al negozio… cono una lista lunga almeno venti chilometri!!! Prendo quello che dovevo prendere, chiacchierando di cavalli e compagnia varia con mio zio. Provo pantaloni, stivali alti (mio zio aveva detto che ormai ero grande per gli stivaletti!!), compro grasso per selle (noi inglesi abbiamo l’abitudine, dopo ogni lezione, di ingrassare i finimenti in modo che il cuoio non si rompa) e rifaccio il mio beauty. Già che c’ero, compro anche un paio di pile per l’inverno e un due canottiere per questa estate e per la prossima. Infine, prendo anche un secchio per l’acqua (nel mio maneggio non abbiamo gli abbeveratoi automatici), delle leccornie per cavalli e un sottosella nuovo per la cavalla che monto di solito.

Mio zio, usciti dal negozio mi dice “Allora, nipotina felice dell’acquisto?” io, con il sorriso a quarantaquattro denti gli rispondo: “Ma certo… zio, avevi ragione: dovevo proprio rifarmi l’armadio!!” E scoppiamo in una risata che dura fino all’arrivo a casa mia. Quindi, mio zio mi aiuta a scaricare la roba dalla jeep e a portarla nella mia cameretta. La sistemiamo e andiamo a mangiare, in quanto era quasi l’ora di punta. A pranzo, mio zio mi parla di una cavallina… “sai, questo mio amico non può più montarla, in quanto ha avuto un brutto incidente con la moto, e cerca qualcuno che la possa montare, se non comprarla… insomma, in poche parole io ti volevo chiedere se la vuoi coprar…”

Frisone

“Zio, dici sul serio??? La potrei comprare sul serio?”

“Certo che dico sul serio! Insomma nipotina, sei in sella ormai da nove anni, hai diritto ad avere un cavallo tutto tuo!!

“Zio, sono felicissima!!! Sono senza parole, non so cosa dire!!”

“C’è però un ma… mi serve il permesso dei tuoi genitori…”

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