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Eccomi qua… scusatemi se ieri non c’ero, ma ero dai miei nonni e la non c’è il Wi-fi e non ho potuto accedere qua… per perdonarmi, oggi vi metto un po’ di foto e domani vi faccio il riassunto della lezione di sabato e martedì quello di lunedì!! 😀

Ecco qua un po’ di foto

Come disegnare la testa di un cavallo

In questo articolo vorrei insegnare a disegnare e dipingere la testa di un cavallo. Per prima disegnare il cavallo e poi dipingerlo ci dobbiamo procurare: un foglio da disegno (preferibilmente in formato A4), una matita, una gomma, dei colori (io preferisco le matite e i pennarelli, ma vanno benissimo anche i colori a tempera)

Attenzione: per fare questo lavoro ci occorre anche molto tempo (da un’ ora a un’ora e mezza)

Prima di cominciare: decidete che razza di cavalo disegnare. (io ho scelto un arabo!).

  1.  Nel primo passo disegneremo la struttura base della testa del cavallo. Dovremo abbozzare due cerchi: il primo più grande, l’altro più piccolo. In seguito congiungeremo questi due cerchi con due linee (non vi preoccupate se non sono dritte!). Infine disegneremo le due orecchie.
  2. Nel secondo passo cancelleremo le linee di base, daremo una forma più precisa alla testa e completeremo le orecchie.
  3. Poi daremo al cavallo dei particolari che lo rendano più reale (ciuffo, parte della criniera, occhio e naso). Non disegnate un occhio piccolo, ma abbastanza grande e rifinitelo di particolari.
  4. Avremo, poi, una cavallo realistico con: occhio, naso, bocca, orecchie… Daremo anche al muso una forma che assomigli più alla razza di cavallo che vogliamo disegnare
  5. Al cavallo possiamo aggiungere altri particolari non obbligatori, per esempio delle macchie.
  6. Finita la parte di disegno, avremo la testa di un cavallo completata.
  7. Adesso iniziamo a usare i colori.
  8. Possiamo iniziare a dipingere il pelo. Consiglio a tutti di pitturare il pelo tutto nello stesso verso. Darà così un tocco di realtà al vostro disegno.
  9. Dopo aver finito il pelo, iniziamo a fare le orecchie. Avverto subito che le orecchie di un cavallo non sono di un rosa intenso. Il colore deve essere leggermente più chiaro del colore del pelo
  10. L’occhio. Per essere molto realistici, bisognerebbe farlo marrone, ma se state dipingendo un cavallo grigio o un cavallo anziano, potete farlo sia marrone sia azzurro.
  11. Adesso potete aggiungere con il trattopen delle piccole ombreggiature e il vostro cavallo sarà finito.

Anatomia del cavallo

Esami finiti, sono qua co voi!!! 😀 Bene, oggi si parla di… anatomia del cavallo 🙂

Le zone di un pony o di un cavallo sono le parti visibili della sua anatomia. Ognuno di loro ha un nome, che sarà utile imparare, perchè aiuta a capire libri, riviste, istruzioni che vi danno in una lezione di equitazione o durante una visita veterinaria o dal maniscalco. Iniziando a conoscere questi termini imparerete molto di più sui cavalli e sui pony e sarete in grado di parlare di cavalli con gli altri appassionati.  Sarete capaci di discutere della cura dei pony e di parlare di qualsiasi problema con il veterinario.

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Lo scheletro

Lo scheletro è la struttura ossea attorno alla quale è costituito il corpo del cavallo. Il cranio protegge il cervello e le costole proteggono il cuore e i polmoni. Le ossa delle zampe sostengono il peso dell’animale e le articolazione gli permettono di muoversi. I muscoli, attaccati alle ossa attraverso i tendini, permettono il movimento.

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1 – Mascella inferiore
2 – Denti molari
3 – Osso Nasale
4 – Osso parietale
5 – Osso occipitale
6 – Atlante
7 – Epistrofeo
8 – Vertebre cervicali (n.7)
9 – Vertebre dorsali (n.18)
10 – Vertebre lombali (n.6)
11 – Vertebre sacrali (n.5)
12 – Vertebre coccigee (n.15/20)
13 – Costole (n.36, 18 per parte)
14 – Scapola
15 – Omero
16 – Radio
17 – Olecrano
18 – Ossa del carpo
19 – Ossa del metacarpo o stinco
20 – Metacarpale accessorio
21 – Sesamoidei
22 – Prima, seconda e terza falange
23 – Lleo
23a – Ischio
23b – Pube
24 – Femore
25 – Rotula
26 – Tibia
27 – Perone
28 – Calcaneo
29 – Ossa del tarso
30 – Grande metatarso
31 – Metatarso accessorio
32 – Prima, seconda e terza falange
33 – Osso navicolare
34 – Sterno

Gli organi interni

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1 – Cavità boccale
2 – Faringe
3 – Esofago
4 – Diaframma
5 – Aorta
6 – Stomaco
7 – Milza
8 – Intestino colon
9 – Intestino colon
10 – Fegato
11 – Intestino tenue
12 – Intestino cieco
13 – Intestino retto
14 – Foro anale
15 – Rene
16 – Vescica
17 – Apparato genito urinario

Un anno da ricordare

Ieri sera su Rai 1, davano il bellissimo film su Secretariat… chiamiamolo con il suo vero nome: Big Red. Meritava sul serio di essere visto, e ve lo dice una persone che odia le corse di cavalli.

Ecco qua un breve riassunto della storia:

1969. Penny Chenery è una classica casalinga americana con marito e 4 figli. Alla morte della madre e con il padre affetto da demenza senile, si trova a dover decidere cosa fare dell’allevamento di cavalli in cui è cresciuta. Il fratello professore di Economia ad Harvard (e anche il marito avvocato) vorrebbero disfarsene offrendolo al miglior offerente ma lei non è d’accordo. Dato che due giumente sono incinte di un cavallo pregiato e potendo avere la proprietà di uno dei due puledri Penny ottiene quello che verrà prima chiamato Red One (e così sarà per sempre per il suo stalliere) e poi Secretariat. Il cavallo dimostrerà, nonostante le sue caratteristiche di velocità ma non altrettanto di tenuta sulla distanza, di poter essere un fuoriclasse.
“Puoi tu dare la forza al cavallo e vestire di fremiti il suo collo? Lo fai tu sbuffare come un fumaiolo? Il suo alto nitrito incute spavento. Scalpita nella valle giulivo e con impeto va incontro alle armi. Sprezza la paura, non teme, né retrocede davanti alla spada. Su di lui risuona la faretra, il luccicar della lancia e del dardo. Strepitando, fremendo, divora lo spazio e al suono della tromba più non si tiene”. Con queste parole dal Libro di Giobbe si apre un film che, sulla carta, avrebbe potuto dar adito alle aspettative meno favorevoli. Perché i film sugli equini spesso vengono avviluppati in contenitori in cui la retorica la fa da padrona. O ci sono bambini (e bambine) che misurano la loro indipendenza con cavalli liberi e selvaggi oppure ci si trova di fronte a splendidi esemplari che debbono combattere contro sordide combine ordite ai loro danni. In questo caso invece la premessa biblica viene onorata e, si potrebbe dire, integrata da una vicenda in cui a risaltare è si il quadrupede ma anche un soggetto spesso negletto a favore di addestratori e fantini: la proprietaria.
Perché Secretariat (lo scriviamo per chi frequenta l’ippica solo occasionalmente o per nulla) è stato il cavallo che nel 1973 compì l’impresa di vincere la Triple Crown statunitense conseguendo nell’ultima gara un distacco che resta tutt’oggi imbattuto. Il film di Randall Wallace ci mostra le sue imprese ma, soprattutto, ci racconta la lucida volontà di una donna capace di ‘sacrificare’ in parte gli affetti familiari (senza però mai metterli in discussione) in favore di un sogno che non guardava agli zeri del conto in banca ma alla possibilità (carica di rischi) di mettere a frutto delle potenzialità. Diane Lane è perfetta, con quei suoi completini borghesi mentre la figlia maggiore mette in scena spettacoli contro la guerra nel Vietnam, nel portare sullo schermo la determinazione (non priva di dubbi) di Penny. Lo fa con qualche punta di retorica che viene però ogni volta smorzata dalla levità della prestazione di un John Malkovich in stato di grazia negli abiti estrosi dell’addestratore di Secretariat.

Fonte: http://www.mymovies.it/

Il Frisone

Dato che ieri non sono andata a lezione perchè la mia insegnante era agli esami, vi metto subito un altro articolo 🙂

Il frisone è originario dell’Olanda. E’ stato famoso perchè fu cavalcato dai crociati della Frisia e della Germania. Oggi viene principalmente usato come cavallo da carrozza e dato che sono sempre morelli, vengono usati spesso come cavalli da funerali. La loro altezza è compresa tra i 152 e i 163 cm. Il Frisone è sempre morello, con nessuna marcatura; questi cavalli hanno una mole molto più leggera rispetto ad altri cavalli da tiro. Il Frisone ha un buon temperamento e non è difficile da governare.

Buongiorno :)

Giorno amici riders… scusatemi se non ci sono stata con voi in questi giorni, ma sono un po’ occupata con lo studio. Vedrete che appena avrò finito gli esami, starò qui con voi, almeno tre volte a settimana. Comunque, questo pomeriggio alle 18:00 ho lezione e con me viene anche una mia amica 😀 😀 Non vedo l’ora. E sabato vi racconto tutto (e pensavo di mettervi anche altri articoli 😉 ).

A domani amici riders!

I mantelli

Bene riders, oggi  parliamo di un argomento criticato un po’ da tutti: i mantelli. Con questo post, io vi dico la mia divisione dei mantelli, ma sicuramente, avrete sentito versioni anche molto diverse dalla mia!

MANTELLI A UN SOLO COLORE

Si ha un solo colore nel caso del morello e del sauro. Nel primo caso tutti i peli e i crini sono neri; nel secondo caso tutti i peli ed i crini sono marroni. Altro mantello ad un solo colore è l’albino, che si ha come colore fin dalla nascita. Questo colore è dato da un eredità genetica. Il soggetto presenterà una pelle rosata, occhi chiari, per lo più azzurri.

MANTELLI A DUE COLORI SEPARATI

Il baio è costituito da peli che vanno da un marrone chiarissimo a un marrone più scuro, quasi a sembrare nero. I crini, invece, sono sempre neri. Nel manto isabella, i peli sono giallastri e, come per il baio, i crini sono neri. Il sorcio (o topo) è rarissimo fra i cavalli, ma piuttosto diffuso tra gli asini. I peli sono di un colore grigio uniforme, mentre le estremità e i crini sono neri.

MANTELLI A DUE COLORI FRAMMISTI

Il grigio è il più comune, costituito da un “misto” di peli bianchi e neri. Altro mantello, è l’ubero. E’ formato da una mescolanza di peli bianchi e rossi, sia nel pelo che nel crine. Falbo, lupino o cervato viene definito un mantello composto da peli neri e gialli con estremità e crini neri.

MANTELLI A TRE COLORI FRAMMISTI

Il roano rosso ha peli rossi, bianchi e neri, mentre il roano blu ha peli bianchi neri e blu.

I MANTELLI PEZZATI

Quanto differenti colori sono riuniti in macchie omogenee si ha un mantello pezzato. Quando il colore predominante è il bianco con macchie di altro colore il mantello è detto overo o pezzato, quando invece il colore predominante è scuro con machcie bianche è detto tobiano.

 

Ecco qua una bella galleria di immagini di shetland con vari mantelli!