Capitolo 2: Wayra

“Cosa?! Ma i miei genitori non mi lasceranno mai!!!”

“Lo so Astrid, ma non posso comprarti un cavallo e tenerlo nel mio appartamento!!!”

“Ma…”

“Dai su, fatti coraggio… li convincerò in qualche modo! In ogni caso, se i tuoi non lo volessero compare, lo potrai sempre montare!”

Un abbozzo di sorriso spiccò sulla mia faccia: forse non avrei realizzato il mio sogno più grande, ma almeno avrei avuto in cavallo in mezza fida… circa! Così, finito di pranzare, lo zio mi porta a vedere la cavallina. Arriviamo al mio maneggio, perchè era là che la tengono.

Il nome che le aveva dato lo zio, cavallina, non le si addice affatto: frisone, un metro e settanta, bellissima, fiera, imponente, dolce e affettuosa già al primo impatto. Mi avvicino al suo box e le porgo una manciata di mangime che avevo comprato il giorno stesso. E’ bellissima, sul serio!

La "cavallina" di Roby

Passano cinque minuti abbondanti e arriva il suo padrone, un uomo non molto imponente (come mi aspettavo di trovare), con aria di persona che ne ha passate tante e che per la sua cavalla vuole il meglio. Mio zio lo saluta, come se si conoscessero da una vita:

“Allora, Roby, come stai??”

Roby penso diminutivo di Roberto, italiano… deve essere nato laggiù!

Alfredo, vecchio mio… bene, me la cavo! Questa deve essere la tua nipotina… Astrid, giusto??”

“Sì” rispondo io

“Ah, quindi è lei la ragazza che aveva voglia di vedere la mia cavalla… bene, iniziamo subito, allora!!”

Lui, prende la capezza della cavalla e me la porge: “Si chiama Wayra ed è pura frisona olandese. E’ tranquilla, ma con gli estranei non ha un buon feeling… e per estranei intendo tutte le persona che non sono il sottoscritto”

Non so se mi dice queste cose giusto per il gusto di spaventarmi e farmi mollare prima di partire oppure per vedere quanto sono disposta a dare. Comunque, non mi lascio intimorire da delle parole. Apro il box e senza troppe difficoltà le metto la capezza. Inizio a spazzolarla e le pulisco e piedi. Di solito, poi, faccio la criniera, ma avevo sentito dire che di solito quella dei frisoni non si spazzolava. Così, chiesi a Roby se era il caso di farlo oppure no. Lui abbozza un sorriso e mi risponde con un:

“No, non è il caso di spazzolarla, altrimenti potresti stare qua fino a domattina per toglierle tutti i nodi!” E si mette a ridere con mio zio.

Roberto e Wayra, pochi mesi prima dell'incidenteLe metto la sella e una testiera a dir poco stupenda: rossa e nera, con dei ricami, se così si possono chiamare, meravigliosi! Finito, la porto fuori dal box. Essendo in pantaloncini, Roby non mi ha lasciato montare Wayra. E devo dire che condivido la sua idea: non è prudente montare a cavallo senza l’abbigliamento adatto! Comunque, il suo padrone mi lascia girarla in corda… Intanto che io lavoro, lui si mette a chiacchierare felicemente con mio zio. Quando però, rimetto la cavalla al trotto, la discussione, penso, sia passata da qualcosa di divertente a Wayra e al suo futuro. Non riuscivo a capire nulla di ciò che dicevano, ma mio zio sembrava abbastanza compiaciuto.

Finito di muovere la cavalla, la rimisi in box e le feci una doccia. Detto fatto, saluto Roby e salgo sulla meravigliosa  jeep. Rimaniamo in silenzio per i primi minuti, diciamo il tempo di uscire dalla zona del maneggio. Poi, mio zio:

“Astrid, riguardo Wayra…”

Silenzio

“… Roby ha detto che la vende a 8.500 sterline” (equivalgono a circa 10 mila euro)

Rimasi scioccata. I miei, nonostante siano ricconi sfondati, non mi avrebbero mai fatto comprare un cavallo per un “prezzo così alto”…

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