L’equitazione: una pratica antica (parte 3)

A parte l’utilizzo per il traino, il cavallo fu inizialmente cavalcatura bellica, mentre il cavallo montato per ragioni di lavoro era abbastanza marginale, così come la pratica della caccia non aveva certamente quel carattere sportivo che ha raggiunto nei tempi moderni. Ci volle tempo per giungere a quelle differenze d’uso che finirono per caratterizzare i vari tipi di monta, e questo è avvenuto pienamente in epoca moderna, come conseguenza di un’organizzazione sociale ed economica che ha permesso la separazione la specializzazione dei diversi utilizzi ai quali vengono destinati cavalli, la loro selezione attitudinale ed il loro addestramento. Non più dunque un solo cavallo per tutte le esigenze, ma un diverso animale per ogni impiego, frutto di una selezione attitudinale e morfologica che lo renda più adatto agli esercizi che gli vengono richiesti. Ecco perciò anche i diversi modi di montare del cavaliere, funzionali ai diversi usi del cavallo. L’uomo, infatti, nel suo sforzo di utilizzare al meglio e con il massimo rendimento il cavallo, si è sempre impegnato a ricercare un atteggiamento fisico che rispondesse, almeno nelle intenzioni, al modo più funzionale di stare in sella. Se si osserva un mandriano mentre svolge il suo lavoro, un cavaliere che affronta un ostacolo o un fantino in corsa, non si più fare a meno di rilevare altrettanti modi diversi di stare in sella, che corrispondono alle diverse esigenze dell’esercizio che si sta per compiere.
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L’equitazione: una pratica antica (parte 2)

La sella trovò invece una più rapida applicazione; si iniziò coprendo il dorso del cavallo con una coperta e, aggiungendo in seguito cuscini o imbottiture più o meno sagomate, si giunse alla costruzione di selle molto comode, in grado di dare un buon livello di comfort e di equilibrio. Solo nel IV secolo a. C., con l’introduzione di strutture rigide nelle imbottiture, si potrà però parlare di selle vere e proprie. Certo non può che stupirci la lentezza con la quale si giunse all’invenzione delle staffe e della sella ma, per meglio comprendere questo ritardo, bisogna partire dal presupposto che non si trattò solo di invenzioni di carattere tecnico, quanto piuttosto di un vero e proprio modificarsi della cultura equestre. Il cavaliere antico combatteva a cavallo con il lancio di giavellotti e frecce, evitando lo scontro ravvicinato per le difficoltà di maneggiare le armi stando in sella, la quale era priva delle staffe. basta pensare al disagio di un cavaliere che abbia appreso a montare a pelo, quando si trova ad utilizzare una sella; lo stesso disagio prova chi cappa da una sella inglese ad un lavoro di tipo americano o maremmano. Questo disagio nasce dalla esazione di mancanza di contatto con la cavalcatura, che se è massimo nella monta a pelo, è invece molto scarso con l’interposizione tra cavallo e cavaliere di selle voluminose e pesanti come quelle da lavoro. Il morso fu il primo strumento che l’uomo inventò per dominare più facilmente il cavallo. Senza dubbiosi iniziò con l’uso di correggere giungere poi facilmente alla costruzione di morsi di metallo che potevano offrire maggior efficacia sicurezza; in un primo tempo si trattava essenzialmente di filetti che potevano essere rigidi o snodati.

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This is my horse-life

Penso che l’equitazione non sia solo uno sport. E non è solo un hobby. E nemmeno un passatempo o una passione passeggera. Penso che l’equitazione sia molto di più. Sia qualcosa fatta di molti sacrifici, ma anche vittorie e promesse. Il mondo dell’equitazione, il mondo del cavallo e del cavaliere, è un mondo magico, fatto di parole silenziose e di cenni che solo pochi possono capire. Questo mondo, il nostro mondo, è straordinario, che ci porta a esseri maturi e responsabili, ma soprattutto, porta alla felicità. E sì, perchè quel legame che si crea con gli amici, gli appassionati, gli istruttori e anche i cavalli e altri animali è qualcosa che resterà nel tempo, che ci cambierà e che ci farà crescere.
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Patenti

Mi sembra un buon argomento da affrontare e non ho idee per altro…

A seconda delle abilità che attestano e, per alcune, dei passi necessari per acquisirle, le patenti si suddividono in:

  • non agonistiche, non permettono l’accesso all’attività agonistica e sono nella maggior parte dei casi assimilabili ad una assicurazione; per ottenerle è sufficiente farne richiesta
    • A, per l’attività ludica e a seconda dell’età del cavaliere, del tipo di cavallo e del tempo trascorso dal primo rilascio, permette di partecipare ad alcune competizioni
    • A/at (A Attacchi), per le seguenti attività legate agli attacchi: concorsi di eleganza, di attacchi di tradizione, sfilate, raduni, prova per cavalli da tiro pesante
    • A/R (A riabilitazione equestre), per svolgere riabilitazione equestre
    • promozionale, per manifestazioni promozionali autorizzate dalla FISE e iniziative sportive organizzate dalle scuole
    • promocavallo, per manifestazioni promozionali o iniziative sociali per la promozione degli sport equestri e per iniziative sportive organizzate dalle scuole
    • temporanea, per il turismo equestre o attività ludica (validità temporanea)
    • equiturismo, per il turismo equestre o attività ludica
  • discipline olimpiche, permettono l’accesso all’attività agonistica legata alle discipline olimpiche; per ottenerle è necessario superare un esame consistente in 3 prove (dressagesalto ostacoli e colloquio teorico)
    • B, permette l’accesso ad alcune gare con alcune limitazioni sull’età e il tipo di cavallo
    • B/DR (brevetto B dressage), alternativo al semplice brevetto B, limita l’esame e l’attività al solo campo del dressage
    • G1 (primo grado), si ottiene tramite qualifiche e permette l’attività agonistica a livello nazionale e internazionale
    • G1/DR (primo grado dressage), si ottiene tramite qualifiche conseguite nelle gare di dressage e permette l’attività agonistica a livello nazionale e internazionale
    • G2 (secondo grado salto ostacoli), si ottiene tramite qualifiche e permette l’attività agonistica a livello internazionale nel salto ostacoli e con alcune limitazioni anche nel dressage e nel completo
    • G2/DR (secondo grado dressage), si ottiene tramite qualifiche conseguite nelle gare di dressage e permette l’attività agonistica a livello internazionale
    • G2/CCE (secondo grado completo), si ottiene tramite qualifiche e permette l’attività agonistica a livello internazionale nel completo e con alcune limitazioni anche nel dressage e nel salto ostacoli
    • G2/QC (secondo grado completo qualificato), non è una patente ma una qualifica per partecipare ad ulteriori gare di completo
  • discipline non olimpiche, per ottenere il brevetto si sostiene un esame simile a quello per avere la B, ma limitato alla attività scelta
    • B/V (brevetto B volteggio), per la sola attività del volteggio
    • B/A (brevetto B attacchi), per la sola attività degli attacchi
    • B/HB (brevetto B HorseBall), per la sola attività del HorseBall
    • B/P (brevetto B Polo), per la sola attività del Polo
    • G1/A (primo grado attacchi), si ottiene tramite qualifiche o anche attraverso la frequenza di un corso con esame finale
    • G2/A (secondo grado attacchi), si ottiene tramite qualifiche e permette di partecipare a gare internazionali
  • equitazione di campagna
    • B/E (brevetto B endurance), per la sola attività dell’endurance
    • B/C (brevetto B cross), per la sola attività del cross
    • B/ML (brevetto B monta da lavoro), per la sola attività di monta da lavoro
    • G1/E (primo grado endurance), si ottiene tramite qualifiche conseguite nelle gare di endurance e permette l’attività agonistica a livello superiore
    • B/AC (brevetto B avviamento alla campagna), per endurance debuttanti, monta da lavoro e attività ludica
  • equitazione americana
    • B/W (brevetto B equitazione americana), per gare di Performance, Team Penning, Novice Rider 2 mani, Novice Young Rider e Novice Rider, di Ranch e Team Roping.
    • B/WR (brevetto B equitazione americana Reining), per la sola attività del reining
    • B/WBP (brevetto B equitazione americana Barrel Racing e Pole Bending), per partecipare a tutte la categorie N.B.H.A.I FISE, tranne le categorie novice
    • B/WTP (brevetto B equitazione americana Team Penning), dal 2006
    • B/WRP (brevetto B equitazione americana Ranch e Team Roping), dal 2006
    • B/WP (brevetto B equitazione americana Performance), dal 2006

Le patenti nel salto ostacoli

Per quanto riguarda i regolamenti internazionali, ai cavalieri è richiesta una competenza che le federazioni certificano con la consegna di patenti che attestino il grado di preparazione dell’atleta:

  • Livello A (detto anche Patente ludica). Questa autorizzazione consente di partecipare ai primi concorsi in categorie non agonistiche di limitata difficoltà.
  • Livello B (detto anche Brevetto olimpico). Consente di partecipare a gare da 80 ai 115 cm. Sono necessari 6 mesi dalla prima iscrizione, visita di medicina sportiva per abilitazione agonistica.
  • Patente di 1º grado. Qualifica semi-professionistica che consente di affrontare percorsi più complessi e un’altezza massima di 135 cm. Si raggiunge accumulando un punteggio attraverso i percorsi effettuati, con vari requisiti e specificazioni.
  • Patente di 2º grado (detto anche Patente agonistica). Qualifica professionistica di agonismo ad alto livello.

Fonte: wikipedia