Scalpitio di Giovanni Pascoli

Ecco una bellissima poesia scritta da Giovanni Pascoli. Vuole rappresentare il pauroso avvicinarsi della morte, che si manifesta dapprima come un galoppo lontano nella pianura deserta, poi come una presenza man mano più incalzante e minacciosa. Il senso di questa poesia poggia in buona parte sul ritmo.

Si sente un galoppo lontano
(è là . . . ?),
che viene, che corre nel piano
con tremula rapidità.

Un piano deserto, infinito;
tutto ampio, tutt’arido, eguale:
qualche ombra d’uccello smarrito,
che scivola simile a strale:

non altro. Essi fuggono via
da qualche remoto sfacelo;
ma quale, ma dove egli sia,
non sa né la terra né il cielo.

Si sente un galoppo lontano
più forte,
che viene, che corre nel piano:
la Morte! la Morte! la Morte!